Fontana di Trevi è certamente una delle fontane più affascinanti di Roma ed è anche la più grande. Fu progettata da Nicola Salvi e inaugurata nel 1735, nel tardo periodo barocco. La struttura, che richiama il tema del mare, presenta una scogliera rocciosa con al centro una statua di Oceano che guida un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, a loro volta guidati da altrettanti tritoni. Ai lati della grande nicchia centrale vi sono altre due nicchie (più piccole), dove sono sistemate le statue della Salubrità e dell’Abbondanza. Ci sono poi due cavalli noti come “il cavallo agitato” e “il cavallo placido” che raffigurano gli analoghi momenti del mare, a volte calmo e a volte agitato.
La leggenda
Chi viene a Roma per vedere Fontana di Trevi spesso porta con sé anche una monetina da gettare in acqua dando le spalle alla fontana stessa. Quella dei “soldini” è una pratica che si è consolidata nel tempo e che è diventata quasi una sorta di gesto “obbligato” per coloro che scelgono di recarsi ai piedi della Fontana di Trevi. Si ignorano le origini della tradizione, che però potrebbe scaturire nell’usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per propiziarsi la divinità locale. Ad ogni modo, ogni anno, sono tantissime le migliaia di euro in monetine che vengono recuperate e poi destinate alla Caritas. Anche se, nel tempo, sono stati raccolti persino oggetti di ben altro tipo, finiti accidentalmente o intenzionalmente nella fontana, come: biglietti, gettoni telefonici, calamite e dentiere.
I film
Fontana di Trevi è stata utilizzata anche per alcune pellicole cinematografiche. Tra le più celebri si ricordano La Dolce Vita di Federico Fellini (1960), dove Anita Ekberg si getta nella vasca invitando Marcello Mastroianni a fare lo stesso, e Tototruffa 62 (1961), dove il mitico Totò cerca di vendere la fontana ad un ignaro turista.